Puntata di La Grande Storia dedicata a Carosello andata in onda su Rai Tre il 20 febbraio 2017 alle ore 23:15. Replicata il 21 novembre 2017 alle 15:15 sempre su Rai Tre.

La voce narrante di Enza Sampò ci accompagna per tutto lo speciale raccontando sinteticamente, ma molto bene, l'intera storia di Carosello, l'introduzione della pubblicità nei palinsesti televisivi italiani, l'iniziale diffidenza di attori famosi a volervi partecipare, il tema della censura che la Sacis applicava alle sceneggiature per evitare di trattare temi o usare parole proibite per l'epoca, l'introduzione dei cartoni animati, il successo che andava ottenendo tra il pubblico che veniva spinto all'acquisto ma anche il suo mostrare ideali distanti dalla realtà in cui molti, soprattutto i giovani, non si riconoscevano, fino alla decisione dell'abolizione della trasmissione. Insomma, il suo essere specchio e anticipatore dei tempi nell'Italia che va dal boom economico alla crisi economica. Il tutto è condito da immagini di caroselli televisivi e cinematografici oltre a spezzoni di altri programmi di repertorio, tra cui il dibattito tra il pubblicitario Armando Testa, creatore dello spot con la frase "Chiamami Peroni, sarà la tua birra" e un gruppo di femministe che percepiva in questo uno sminuire la donna, pensiero fermamente negato dal pubblicitario.
Nella trasmissione sono inclusi anche interventi di Paolo Mieli, Renzo Arbore, Bruno Bozzetto e Aldo Cazzullo.

Il mensile "Frate Indovino", nel giugno 2017, ha pubblicato un bell'articolo proprio su questa trasmissione, di cui qui si riporta la trascrizione.
PUBBLICITÀ CHE NEL TEMPO È DIVENTATA MODELLO (di Giselda Bruni)
Lo speciale de La grande storia che ha celebrato i 60 anni di Carosello (il debutto fu nel febbraio del 1957) ha avuto come filo conduttore la voce di Enza Sampò, una voce discreta e quasi sommessa, intelligente e gentile come purtroppo non ne sentiamo più molte, ideale per "raccontare nel modo più semplice, e dunque migliore, l'essenza di quel primo esperimento pubblicitario". Un racconto che si è snodato come in penombra, ravvivato a sprazzi dagli indimenticabili personaggi della trasmissione, sia in carne ed ossa che sotto forma di cartoni animati, riuscendo a farcene rivivere tutta l'inafferrabile magia. Il fenomeno Carosello è stato analizzato da mass-mediologi ed esperti, che hanno sottolineato come il suo inizio abbia coinciso con alcuni momenti irripetibili della storia nazionale: il boom economico che si profilava all'orizzonte; l'avvento dei prodotti industriali su larga scala e soprattutto la volontà, da parte della Rai-TV che era appena nata, di dare alla pubblicità anche un respiro artistico e valoriale, aspetto anche questo molto difficile da ritrovare negli spot pubblicitari televisivi di oggi... Per questo negli sketch di Carosello lavorarono i migliori talenti dell'epoca. E la sua collocazione nel palinsesto, che lo trasmetteva dalle 20:50 alle 21, segnava una linea ideale di separazione tra il mondo dei grandi e quello dei bambini, quando ancora i due mondi si potevano separare: tutta la famiglia davanti al piccolo schermo ma poi, dopo Carosello appunto, tutti i bambini a letto: una pratica pedagogica condivisa, dettata dal buonsenso e dall'autentico rispetto per l'infanzia cui si conciliavano sogni lieti e sonni tranquilli perché Calimero, Jo Condor, Capitan Trinchetto e soci accompagnavano serenamente i piccoli all'approdo tra le braccia di Morfeo. Sarà anche per questi motivi che i bambini di 60 anni fa, quando li rivediamo nei filmati d'epoca e nelle vecchie foto, ci sembrano più felici di quelli di oggi?


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La Grande Storia – Carosello